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Giorgio Tirabassi
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On-line on April 2015
Cinema

Nella sua carriera cinematografica iniziata nel 1984, si alternano ruoli drammatici a caratterizzazioni più leggere e divertenti.
Giorgio Tirabassi durante il suo percorso ha condiviso il set con i grandi del cinema italiano.
Tra i numerosi artisti con cui ha recitato ci sono Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Giancarlo Giannini, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant. Negli anni più recenti lo abbiamo visto al fianco dei protagonisti più noti delle pellicole contemporanee.
Tra i registi che lo hanno diretto Ettore Scola, Carlo Mazzacurati, Francesca Archibugi, Marco Risi, Marco Tullio Giordana.

2011

René Ferretti è sul set della fiction televisiva Il giovane Ratzinger, interpretata da Stanis La Rochelle. Già di per sé disilluso dall'infima qualità dello sceneggiato, il regista prende a pretesto l'ennesima imposizione dall'alto di Lopez e della rete – una scena da girare al ralenti, in cui il futuro pontefice corre felice tra i campi – per abbandonare il progetto e lasciare il mondo della televisione. Nei mesi successivi René si ritira a vita privata, depresso e in crisi, ma proprio quando è convinto di essere ormai fuori dal giro che conta, l'amico Sergio, deciso a dare una svolta alla sua vita dopo aver superato un infarto, gli confida d'essere riuscito a ottenere i diritti del best seller d'inchiesta La casta: dopo anni passati a girare fiction di quart'ordine, i due vedono finalmente l'occasione di emanciparsi dal mondo del piccolo schermo per sfondare al cinema, girando un film d'autore, «alla Gomorra». Presentano quindi il progetto a Lopez, ormai triste e complessato dopo aver subìto la "retrocessione" alla sezione cinema, il quale, desideroso di riconquistare il suo vecchio ruolo dirigenziale, sembra convincere la rete a dare credito all'operazione.

René inizia vari contatti per stendere una sceneggiatura, ma alla fine è costretto a rivolgersi al suo abituale trio di scrittori, i quali lo mettono di fronte al primo compromesso e lo convincono a girare una cosiddetta «impepata di cozze» – non una vera opera d'inchiesta, ma un film solo metaforico e allusivo. Il tutto si rivela lo stesso molto interessante, tanto che il regista ottiene i migliori collaboratori sulla piazza; perfino Marilita Loy, la più grande attrice italiana, accetta di prendere parte al progetto. René dà così il benservito al suo storico gruppo di lavoro, portandosi dietro solo Alessandro e Arianna ancora alle prese coi loro mai sopiti sentimenti, e si getta nella nuova avventura. I suoi sogni artistici s'infrangono già nei primi giorni di riprese, quando si rende conto d'essere alla mercé di professionisti che lo considerano solo un piccolo mestierante televisivo. Il clima sul set si fa ogni giorno sempre più teso – complice anche le continue irruzioni di Stanis, intestarditosi nel voler interpretare a tutti i costi Gianfranco Fini. Arrivato al limite della sopportazione, René caccia in malo modo tutti ma, per continuare nelle riprese, assai controvoglia, è costretto a richiamare la sua vecchia e scalcinata troupe. Nonostante i problemi e la confusione, il regista riesce comunque a portare a casa le scene, fronteggiando anche l'improvvisa insicurezza sul set di Marilita.

Le cose sembrano andare per il verso giusto, tanto che Sergio riesce persino a scritturare il giovane attore emergente Francesco Campo. Ciò nasconde però un lato sgradito: appartenendo alla stessa agenzia, assieme a lui è compresa nel "pacchetto" anche Corinna Negri, la «cagna maledetta» che tanto li aveva fatti penare ai tempi della TV. René cede anche stavolta, ricorrendo a mille stratagemmi pur di mascherare alla cinepresa la pessima recitazione della ragazza; i sacrifici sono tuttavia ripagati dalle magistrali interpretazioni di Campo che però, nascondendo una dipendenza dall'eroina, muore improvvisamente nel bel mezzo delle riprese. Ai funerali dell'attore, René e Sergio scoprono che Lopez li ha in realtà presi in giro, poiché la rete non ha mai avallato il loro progetto: la notizia è quasi fatale a Sergio, vittima di un nuovo infarto; con l'amico in fin di vita e la produzione bloccata, il regista affronta a muso duro il dirigente e lo costringe ad assumersi le sue responsabilità.

Lopez elabora quindi un'ardita soluzione per salvare il tutto, proponendo alla rete di trasformare quanto girato fin lì in un cine-panettone. Inaspettatamente, questa si mostra entusiasta all'idea, e dà subito il benestare alla cosa. René si arrende per l'ultima volta al sistema e, con l'aiuto del collega Glauco, reinventa la sua opera d'autore in un commerciale Natale con la casta – basato esclusivamente su una comicità greve e volgare, sullo sfoggio di belle donne e su battute di dubbio gusto. Alla prima, il film si rivela un autentico successo di pubblico; il solo René sembra essere l'unica persona letteralmente schifata dal risultato. Il regista capisce così che la gente del cinema è forse peggiore di quella della televisione, e decide di tornare nel suo vecchio mondo, riprendendo in mano Il giovane Ratzinger e girando quella sequenza al rallentatore, stavolta senza batter ciglio.