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Giorgio Tirabassi
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On-line on April 2015
Musica

Appassionato di Blues, Jazz, Bossanova e Manouche, Giorgio ha sempre utilizzato la musica nei suoi spettacoli teatrali come elemento fondamentale al pari della drammaturgia.
Oltre ad essere dotato di un intenso timbro vocale, suona sin da giovanissimo la chitarra.
Negli anni ha affinato la sua preparazione musicale, ha studiato e approfondito la tecnica, per poter utilizzare in modo sempre più espressivo il linguaggio musicale.
Il risultato oggi è rappresentato principalmente da due progetti musicali "Come te posso ama'", dedicato alla tradizione popolare romanesca, e "Il fulmine a tre dita", concerto con narrazione dedicato alla musica e alla vita di Django Reinhardt.

2015

“Django Reinhardt, il fulmine a tre dita”

 

Giorgio Tirabassi e ‘Hot Club Roma’

 

Il Progetto

 

Ideato dal chitarrista romano Gianfranco Malorgio dell’Hot Club Roma in collaborazione con il direttore artistico del Festival Jazz Tradizionale di Lanciano Renato Gattone, lo spettacolo di musica e parole racconterà al pubblico la vita del più grande jazzista europeo, icona indiscussa dello stile Manouche, all’apice del successo negli anni Trenta e Quaranta.

 

Perché uno spettacolo su Django Reinhardt

 

Jean Reinhardt (Liberchies, 23 gennaio 1910 - Samois-sur-Seine, 16 maggio 1953) in arte Django Reinhardt è stato un chitarrista jazz belga di etnia Sinti. Dopo l’incendio della roulotte in cui viveva che gli provocò l’atrofizzazione delle dita anulare e mignolo della mano sinistra, cicatrizzate insieme, Django sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria, riuscendo a vincere la menomazione. La fama dei suoi virtuosismi e del Quintetto Hot Club de France che fondò negli anni Trenta assieme al violinista Stéphane Grappelli, varcò ben presto i confini del vecchio continente: fu Duke Ellington a invitare Django negli Stati Uniti d'America (primo jazzista europeo chiamato a suonare negli Usa) per una tournée conclusa alla Carnegie Hall di New York nel 1946.

Mito senza tempo, alla vita di Django si riferì Woody Allen con il film ''Accordi e disaccordi'' nel 1999. L'anno dopo uscì ''Chocolat'' del regista Lasse Hallstrom con Johnny Depp attore protagonista; “Minor Swing”, uno dei brani simbolo di Django, era il tema della colonna sonora candidata all'Oscar nel 2001.

 

Perché uno spettacolo di Teatro e Musica

 

Giorgio Tirabassi è anche un grande appassionato di chitarra. Nello spettacolo “Django Reinhardt, il fulmine a tre dita” riveste il duplice ruolo di narratore e musicista: attraverso la lettura e la recitazione, racconta i passi e gli aneddoti più significativi della vita del jazzista gipsy. Tra momenti ironici e passaggi commoventi, lo spettatore si ritroverà proiettato nell’Europa della sale da ballo della Parigi negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, percependone le atmosfere come in un film in bianco e nero.

 

Lo stile Manouche

 

Il Jazz Manouche è uno degli stili del jazz. Si suona con due chitarre, una solista e una ritmica, e un contrabbasso, spesso accompagnati anche da una voce e/o da un violino e/o da un clarinetto. L'improvvisazione, anche su brani sentiti per la prima volta, è la base dello spirito musicale manouche.

Nel Progetto “Django Reinhardt, il fulmine a tre dita” la musica è affidata ad una band di sette musicisti professionisti del Gipsy Jazz - due chitarre, un violino, due fiati, contrabbasso e batteria - per una potenza di suoni che si preannuncia coinvolgente e appassionante.

Di facile ascolto, il Jazz Manouche alterna momenti ricchi di virtuosismi ad altri romantici e intrisi di malinconia; sentimenti e stati d’animo che solo la musica gitana sa evocare, riuscendo a toccare le corde più nascoste di ognuno di noi.

Non desta meraviglia, infatti, il successo pluriennale del Festival romano di Villacelimontana che dal 2009 dedica a Django quattro serate sempre ‘sold out’, con la rassegna ideata e curata da Renato Gattone, direttore del Festival jazz tradizionale di Lanciano. Dopo aver ospitato nelle precedenti edizioni Dorado Schmitt, Angelo Debarre, Robin Nolan, Popi e Tucsi Basily, divenuti ormai beniamini del pubblico del Villacelimontana, l’edizione 2013 è stata inaugurata da Stochelo Rosenberg, uno dei chitarristi più noti e apprezzati della scena jazz manouche internazionale.

 

Gli Artisti

 

Giorgio Tirabassi, voce e chitarra solista

Moreno Viglione, chitarra solista

Mauro Carpi, violino

Gianluca Galvani, cornetta

Gian Piero Lo Piccolo, clarinetto e sax

Gianfranco Malorgio, chitarra ritmica

Renato Gattone, contrabbasso

Gianluca Perasole, batteria